copia/incolla

Ho deciso di lanciare un gioco a premi, a cui tutti i bloggers possono partecipare, per promuovere l'attività dell'associazione Artelario. Non penso di essere la prima a proporre un gioco legato al lotto, ma proviamoci comunque!
Il gioco consiste in questo: chi vuole aderire, copia e incolla questo post nel suo blog. Dopo averlo fatto, scrive QUI (con un commento), il link del suo blog indicando un numero da 1 a 90 che non sia stato già scelto da altri. Il primo numero della ruota di Roma selezionato nel corso dell'estrazione del 5 gennaio 2008 decreterà il vincitore, a cui spediremo un pacco con il premio, che consisterà in libri a nostra scelta e gadget realizzati dall'associazione. In caso di mancata vincita, i premi saranno assegnati al secondo numero estratto, o al terzo, e così via. Noi dell'associazione ovviamente non parteciperemo. Tutto chiaro? Allora, buona giocata!

La idea d'un uomo di strada

C'è un vecchio che urla. Sta lì e urla.

Non ha casa, solo cartoni dove dormire per strada.
Io lo incontro qualche volta. La leggenda del re pescatore. Lui urla, ma io non l'ho mai beccato a urlare. Quando lo vedo è tranquillo, seduto o steso, nella sua suite, all'angolo tra Avenida Miguel Bombarda e Avenida Conde Valbom.

C'è chi dice che urla. Io non l'ho mai visto urlare.
Ci sono però dei momenti in cui dalla mia stanza si sentono, effettivamente, delle urla. Io vado alla finestra e guardo giù: gente che passa, tutto normale. Le urla sono finite.

Piano torno alla mia scrivania, e le urla ricominciano. E' una lingua strana, ancestrale o troppo futuristica, per essere compresa dal passante comune.

Forse vuole parlarci, dirci che siamo in pericolo.
Forse ci sta chiamando, lui è lì, pronto ad aiutarci, ma noi non lo sentiamo.
Passiamo e facciamo finta di non vederlo. Lo evitiamo, come come si fa con gli escrementi.
E come per tutte le cose che evitiamo, crediamo che sia inutile. O malvagio, ancora peggio.
Perciò lo evitiamo.
Forse lui è là per noi, ma noi lo scansiamo, abbiamo troppe cose per la testa.

Forse ha solo freddo, Forse ha bisogno, Forse è pazzo, ci chiediamo.
Ma queste frasi inutili ci sorgono circa 100 metri dopo averlo incontrato, quando giriamo l'angolo col Gulbenkian, dove lui già non si sente più.

Io mi affaccio e non si sente più niente.

Ha smesso di urlare.

So che è strano

Ma mi mancate. In qualche modo tutti.
Mi manca la monotona quotidianità delle piccole cose pallose, mi manca la musica, mi mancate voi, amici, mi mancano i miei, anche, mi manca la chitarra elettrica, la sala prove, le risate idiote per cose idiote, ma che non mi stancano mai, mi manca la mia bici, mi manca la mia camera piccola, mi manca la mia casa piena di muffa, mi manca il mangiare, mi manca il parco urbano, mi manca andarmene in giro in posti che conosco da una vita, mi manca l'estate senza sapere cosa fare, mi manca mia mamma che rompe, mi manca la mia ex ragazza, ma sto cercando di smettere, mi manca dover dire "cheppalle di posto, voglio andarmene", mi manca la piadina, mi manca lo stare in macchina e cantare e fermarmi davanti a casa la notte, aspettando che finisca una canzone perchè mi piace troppo, mi manca la città piccola, dove ogni posto può essere raggiunto in un secondo (se prima già lo sapevo, ADESSO me ne rendo veramente conto), mi manca andare in università in bicicletta, mi manca la gente dell'università forlivese, mi manca confidarmi, mi mancano le persone che conosco da una vita, o che comunque mi fanno sentire a mio agio, mi manca il sogno di potermene andare, mi manca la gente che mi dica che dico solo stronzate, mi mancano le idee qui.
Penso che l'unica cosa che non mi manca di quella pallosissima città sia l'umidità.

Ovviamente non è detto che tra un giorno non cambi idea.

Ciao a tutti.

E per finire in grande stile...

Beh mi scocciava un po' cominciare un blog come ci si aspetta, o almeno come io mi aspetterei.
Tipo "si comincia" o altre cose così.
Quindi.
Ovviamente come in tutti gli altri blog che ho (uno) non so assolutamente cosa scrivere, l'ho creato per sfizio, tutti ce l'hanno, tutti lo usano, tutti ne parlano (no, questa è solo per dare enfasi), ma io alla fine non ho mai pensato a ciò che fanno tutti. E quindi perché sono qui? Me lo sto ancora chiedendo.
Forse perché è ora di imparare a mettere da qualche parte i miei pensieri, per riuscire a esprimermi qualche volta, e non con le parole e le idee di altri, ma con le mie.
Forse sto scrivendo qui, perché queste idee le posso esprimere al meglio solo scrivendo, me ne sono reso conto, ormai. Non riesco a parlare, e questa non è una novità.
Forse (frase già detta da non so quanti, non so quante volte, per non so quante persone, ma alla fine è ciò che mi passa per la testa adesso) sto solo scrivendo a me stesso.
Forse.
Ma chissenefrega.
Sto imparando pian piano il valore della parola Chissenefrega.
Tutti, e questo lo posso confermare, sono menefreghisti. Chi più, chi meno.
Io, senza modestia, in molte situazioni ero uno dei "meno".
E in altre, ovviamente, ero uno dei "più". (ovvio che è questione di priorità...)
Ma è tempo di cambiare, come già ho scritto in altri luoghi. Perchè mi sto accorgendo che la maggiorparte della gente fa parte dei "meno", per cui, se tutti mi rinfacciano che devo essere più conformista, credo che questo sia un buon modo per cominciare!
Altri argomenti?
Sono in Portogallo. Erasmus. Per chi non lo sapesse è un periodo di studio all'estero, che può durare dai 3 ai 9 mesi, nel mio caso. Io ho scelto per 6.
Dopo che è finita una storia un po' importante (eh un bel po'), della mia vita, poche settimane fa, un sacco di gente qui mi ha detto, e continua a dirmi, che dovrei rimanere qui tutto l'anno, dato che ho un legame molto forte che non esiste più. Ma non so perchè, adesso sento ancora più bisogno di tornare, forse proprio perchè mi è stata tolta la terra sotto i piedi così in fretta... che devo riorganizzarmi, in questa "nuova" vita.
Ma perchè cazzo vi sto raccontando queste cose?
Mah, devo anche ricordarmi di farmi aggiustare il filtro per il senso della privacy.

Buonanotte a tutti