sabato 4 dicembre 2010

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Fred Angooria (io, ndr):

Ma io mi chiedo, che interesse ha un governo a rovinare il proprio paese? È questo che non capisco.

Flavia De Camillis:

È l'interesse direttamente proporzionale ad ingrassare le proprie tasche, a fare il proprio interesse, a tirar su cittadini sempre più ignoranti che non si lamentano, che guardano il grande fratello e si informano con striscia la notizia perché i telegiornali sono noiosi

La Joe:

rovinando il paese si riempiono le tasche, e tanto poi non saranno qui per vedere i veri effetti disatrosi, vista la loro non più giovane età.
Un po' come uno che abbatte l'intero albero per raccogliere le mele, ma sa che tanto non ci sarà per il prossimo raccolto quindi che gli frega.
è la mancanza di lungimiranza, unita all'egoismo e all'avidità = hanno l'interesse di fare i propri interessi.
Io mi chiedo..che interesse ha una popolazione a farsi governare da un governo il cui interesse è rovinare il proprio paese? perchè in fondo questi soggetti sono stati scelti dal popolo italiano, che continua per lo più ad appoggiarli o a non fare niente per scacciarli via...

Flavia De Camillis:

Ma perché al popolo italiano non gliene può fregare di meno!
A quanti interessa oggi, adesso, della riforma dell'istruzione?a quanti della finanziaria, del decreto sulla sicurezza ecc? quanti tra gli studenti si sono letti la riforma e si so...no interessati attivamente? Se non lo facciamo noi, che siamo i primi coinvolti, cosa gliene può fregare ad un operaio o ad un impiegato? e quindi... gli italiani sono più lungimiranti di chi li governa? evidentemente no. il problema degli italiani è che pensano ad oggi, a portarsi a casa la giornata, al pezzo di pane x cena e si dimenticano del futuro, fottendosene di figli e nipoti (a mio personalissimo avviso)

Stefano Esposito:

sai che anche io mi son chiesto la stessa cosa stasera? In fondo un governo ha bisogno di consenso, e cosa c'è di meglio del consenso di milioni di studenti e dei lavoratori del settore dell'educazione? Però tieni presente che il centro-destra sa che quel bacino elettorale non lo conquisterà mai, e quindi può colpirlo, mica son scemi (insomma...). Della tenuta dell'Italia nel lungo periodo, del futuro del sistema produttivo, si interessa poco, intanto il suo obiettivo è tagliare, non affondare, e non toccare gli interessi che lo sostengono. La sinistra farebbe lo stesso solo su altri settori.
Flavia sono d'accordo, anche io sono convinto che la maggioranza se ne frega. Però ho notato che tendiamo a dimenticarci che noi siamo privilegiati, abbiamo ancora tempo e testa di poter leggere, informarci e pensare a certe cose. Stasera ad annozero hanno documentato la vita di molti operai Fiat, 8 ore di lavoro, mezz'ora di pausa, 4 ore di viaggio casa-lavoro. E come loro milioni di altri operai in altri settori. Non riesco proprio a sentirmi arrabbiato con loro se non si interessano e si informano su ciò che succede :( è un sistema trappola che da decenni ha innescato questo circolo vizioso.

La Joe:

proprio perchè provano certe cose sulla loro stessa pelle dovrebbe interessare a loro più che a tanti altri. Di certo al manager col macchinone non interessa.
Oltre che sicuramente loro più di noi privilegiati possono capire com'è.
Tanti diritti che oggigiorno diamo per scontati, da chi sono stati ottenuti? proprio dagli operai e compagnia bella. ora ci si sta facendo togliere pure quelli, senza battere ciglio.
Non solo non si va avanti, ma neanche si sta fermi. si va addirittura indietro. povero mondo..

Fred Angooria:

Posto che siamo bene o male tutti d'accordo (credo) sul fatto che questo stato di cose non vada bene; posto che la "democrazia" italiana non funziona, per lo meno non come abbiamo noi in testa l'idea di democrazie, o come ce l'ho io, cioè un governo del popolo sul popolo, fatto tramite rappresentanti che non portano avanti interessi propri; posto che allora questa realtà ci riempie di bile ogni giorno che passa, per i motivi più svariati, dall'istruzione, all'economia, alla giustizia, al buon governo, al rispetto dei diritti fondamentali dell'uomo; allora vi propongo una cosa che mi chiedo da quando ero in giovine età: c'è un modo per scardinare questo sistema senza fare male a qualcuno? "Qualcuno era comunista" come diceva il buon Gaber: quando io mi interessavo a certi argomenti il punto che su tutti mi convinceva di meno era la lotta armata. Per mio convincimento, ripudio ogni forma di violenza e, proprio perchè so per certo che l'uomo in quanto tale non potrà mai fare a meno dei propri istinti, spero di essere giudicato nel caso in cui la violenza dovesse partire da me. Il problema sorge nel momento in cui altra soluzione non c'è. È come se torturassero uno dei nostri cari davanti ai nostri occhi. Cosa facciamo? Non facciamo nulla? Non alziamo le mani per fermare l'ingiustizia? Tralasciando il fatto che l'inerzia è esattamente quello che sta facendo la maggior parte del popolo italiano (consapevole o meno), purtroppo non ho ancora trovato nella mia testa una risposta alternativa alla violenza che possa scalfire i poteri organizzati (economici) in modo ragionevole. Se me ne proponete un altro efficace, ditemelo, vi prego.

Fred Angooria:

Uno strumento a cui sto pensando da tempo è la rete, mezzo efficace (e ahimè sempre più unico) per mobilitare le persone, tramite la quale si potrebbe organizzare un bel annullamento di massa del voto, in periodo di elezioni. Ma questo non ...è che uno degli ultimi tasselli da inserire in un mosaico ben più grande, che dev'essere messo quando sia ormai completo: e cioè la costruzione di un nuovo ordine che si occupi realmente dei problemi della gente, di una forma di governo che scelga le persone in base alla loro sincerità, alla loro capacità di occuparsi degli altri in maniera efficace e che elimini una volta per tutte lo sfruttamento dell'uomo sull'uomo, perchè finchè ci sarà questo non potremo mai parlare di democrazia. Ma come al solito ci rifugeremo nel "beh, io ho i miei problemi, lo farà qualcun altro", cosicchè il mondo non cambierà mai. A guardare bene non è la forma di governo che fa la differenza... il problema è l'uomo!!

Stefano Esposito:

Lo strumento è importante è sicuramente passa per la rete! Ed è necessario per metterci insieme, fare una diagnosi chiara e trovare le soluzioni possibili. Secondo me non è cosi facile come sembra perchè è tutto concatenato: tocchi le regole sul lavoro e devi toccare tutto il resto...il problema è che qualsiasi cosa si voglia fare c'è l'ostacolo (in questo caso è tale) dell'interdipendenza col resto del mondo. Bisognerebbe almeno agire a livello europeo in modo unitario...esempio banale, condizioni di lavoro: vogliamo una società in cui non si debba vivere per lavorare, e quindi tarata su, ad esempio 6 ore lavorative massime? Cambiare il sistema solo in Italia ci porterebbe alla rovina, dovrebbe farlo tutta l'Europa e usare tutte le armi (pacifiche) di ricatto possibili per imporre lo stesso standard al resto del mondo. Se invece ci accontentiamo di cambiamenti meno radicali ma comunque efficaci, basta studiare i sistemi scandinavi e adattarli al nostro paese! :D

Fred Angooria:

campanilista che non sei altro :P
ma il problema sta proprio nella gestione... intanto non credo che ancora siamo pronti (noi Stati Membri) per un'unione così forte da abbracciare anche la gestione dello Stato, nonostante a me non dispiacer...ebbe per certi versi un'Europa federale, e poi ho paura che anche un federalismo non basterebbe per risolvere i problemi dell'Italia, perchè è vero che siamo collegati al sistema internazionale, ma fino a un certo punto! L'autarchia è sicuramente un'eventualità impossibile, ma quanto ai problemi seri che affliggono il nostro paese, non abbiamo seria indignazione dalla comunità mondiale, se non altro perchè anche loro hanno i loro panni sporchi. Ma la questione è un'altra: il primo passo da fare è risvegliare le coscienze dei nostri connazionali e fargli capire che dobbiamo rovesciare questo sistema, con un modello che non permetta un'oligarchia come quella presente, con dei sacrifici che dovranno essere affrontati e decidendo se è meglio un accentramento del potere o una sua diffusione, così da meglio gestire le realtà locali! Io non sono contrario a un eventuale federalismo, ovviamente fatto bene, non alla boia, come vorrebbe propinarci il paralitico al governo.
L'Europa è fatta da noi! È da noi che deve partire l'iniziativa! :)

La Joe:

penso che il dramma sia "la mentalità" che hanno ormai la maggior parte degli italiani, o gran parte di essi. L'italiano medio, ha lo stesso atteggiamento e lo stesso modo di fare dei politici. Solo più in piccolo.
La regola del "se posso sbanfo e a posto io a posto tutti e me ne frego" è molto radicata in moltissime persone. Più la maleducazione sempre più imperante che ha fatto il resto.
Una volta si scioperava, pur pagando delle conseguenze molto care. Ma c'era un senso di "responsabilità collettiva" che spingeva a farlo, e c'erano dei valori che erano stati insegnati alle persone tipo rispetto e dignità ecc.
Ora questo non c'è più. Mi ricordo bene, quando ero lavoratrice prima di studiare. C'erano gli scioperi magari per protestare contro la domenica lavorativa obbligatoria...e la gente ragionava "tanto a me mancano 3 anni alla pensione, che mi frega" oppure "ma se sciopero poi il capo se la prende e alla cena aziendale non ricevo il regalino. La domenica mi darò malato e chi se ne frega" passando per i banalissimi cafoni che saltano la fila al supermercato, o si fregano i grissini al ristorante. L'atteggiamento è "penso a me stesso e arraffo tutto quel che posso. gli altri e il dopo non importa". Unito a uno squilibrio generale dei valori che non si sa dove sono finiti. Avendo lavorato 3 anni in ufficio rate l'ho visto bene...la gente non arriva a fine mese, ma fa 52 rate per comprare la playstation o l'i-phone. Non si compra la lavatrice perchè sono poveri, a 45anni portano ancora dalla mamma a lavare, ma fanno 80 rate per la tv lcd. Mangiano pane e acqua, ma si comprano le scarpe di prada o la cintura d&g. Questo è quello che è importante per quasi tutti, avere queste stupide cose a tutti i costi...
Stefano scusa se ti contraddico, ma prima di fare un cambiamento europeo, è forse l'Italia (insieme ad altri stati) che dovrebbe raggiungere l'europa. Se vai in Germania o in Gran Bretagna gli orari migliori al lavoro ce li hanno già. così come gli stipendi, i controlli sulla sicurezza, il rispettare i riposi, e delle pensioni decenti. I week end sono sacri. E se fai bene il tuo lavoro non gliene frega a nessuno se hai 100piercing o tatuaggi. Se lavori male se ne fregano se il capo è tuo zio o tuo nonno ecc.
Prova a parlare a un qualunque tedesco di evasione fiscale, e ti guarderà scandalizzato. Per loro non è proprio una cosa concepibile (e i numeri lo dimostrano) . Il loro concetto è che è un valore morale pagare le tasse perchè tu ti privi di una cifra x (e neanche qui le tasse sono proprio poche), ma tutti te compreso ricevono poi indietro una cifra Y ben più alta, sottoforma di servizi,sussidi e quant’altro.
Visto che ci sono già riusciti certi Paesi, sembrano tutte cose possibili...

Per la risposta non violenta servirebbe che la gente si svegliasse, e iniziasse a guardare un po' più in la del suo naso. La rete può funzionare benissimo per far circolare informazioni e proposte, ma se nessuno ha voglia di raccoglierle e metterle in pratica...c'è poco da fare... :o(

Stefano Esposito:

Infatti dicevo proprio questo, forse non era chiaro. Una cosa sono cambiamenti radicali come quelli a cui immagino accennavamo un po' tutti inizialmente (rivedere il funzionamento della democrazia, la distribuzione di potere nella società, ripensare il concetto di crescita basata sul consumo, etc): queste cose si possono cambiare solo agendo a livello unitario, almeno Europeo, perchè son problemi presenti anche nei paesi che apparentemente funzionano benissimo, Svezia e Germania in primis. Però si tratta di una serie di riforme molto radicali e, al momento, inverosimili
Se invece parliamo di miglioramenti realisticamente realizzabili da subito, allora certo come dicevo in Europa abbiamo già i modelli migliori del mondo, basta copiarli e adattarli. Io ho parlato con dei norvegesi del problema dell'evasione fiscale, e hanno detto le identiche cose che hai riferito tu riguardo i tedeschi. Ancora peggio, lì tutti i redditi sono online e pubblici.
Dunque il problema è studiare un modo di far funzionare certi meccanismi in un contesto (in)civile come quello italiano, e in cui la maggioranza delle persone non ha nè il tempo, nè la voglia, nè le capacità di comprendere il mondo intorno a sè, e pensa solo nel brevissimo periodo.

Le storie che citi tu sul ricorso ai finanziamenti sono esemplari, anche io resto scioccato quando persone di mia conoscenza si lamentano di tasse o altri costi essenziali (scuola, libri, cibo) e intanto rateizzato l'acquisto di oggetti tecnologici inutili. E infatti con la crisi a calare sono stati consumi per generi primari e cultura, mentre le vendite del settore tecnologico hanno subito meno. Ma queste son problemi che non sono solo italiani (pensiamo agli USA...la società del debito), e rimandano al primo set di problemi secondo me, quelli più radicali: il consumo che da obiettivo da raggiungere si è trasformato in elemento di ricatto di questa economia assurda.

La Joe:

richtig!
(( era per dire che se il consumo può essere usato come ricatto, è solo colpa delle persone stesse che vengono ricattate, vista la loro visione e percezione delle cose (vedi esempio dei finanziamenti). Fino a non molto tempo fà c'erano delle priorità diverse, e anche per questo (secondo me) la gente era meno dormiente, più attiva, e meno ricattabile.
Ora la scala di certi valori (non ho ancora capito perchè nè quando e come) è tutta sballata..altro che Escher.. ))

La Joe:

P.S. Fred...io cmq avrei 2 soluzioni non violente
1) farmi eleggere imperatrice del mondo
2) bisognerebbe emigrare tutti in massa dall'Italia. lasciarla vuota. Così che silvio e i suoi amici non hanno + nessuno di cui aprofittarsi. Quan...do sono crepati o emigrati, tornare tutti (ed eleggermi imperatrice del mondo) :oP ^__^

Fred Angooria:

La Joe, ma se dobbiamo convincere tutti a andarsene dall'Italia, non è più facile se li convinciamo a mettere "una fetta di salame nella scheda elettorale e scrivere " (cit. Elio e le storie tese)? così 1) non sprechiamo ...i soldi del biglietto 2) quei soldi del biglietto li usciamo per rimettere a posto lo Stato 3) finalmente abbiamo un progetto di ridisegnare l'Italia 4) poi possiamo anche farti imperatrice del mondo :)

Ragazzi, son contento che ci sia gente come voi, solo che questa conversazione sarebbe molto più bella se partecipasse un sacco di gente!

p.s. posso mettere tutto ciò sul mio blog? :)