mercoledì 11 giugno 2008

Il problema è che io non fumo


Cerchiamo di ragionare.

L' una e mezza di notte, il solito vecchietto del palazzo di fianco che arriva con il suo furgone anni '90 che fa sempre un gran baccano. E sul quale aveva scritto cose strane, prese da un sito che si chiamava tipo "la spirale dell'odio" o una cosa così. Strano come possano essere le persone, io l'ho sempre visto così, ma non mi sono mai chiesto niente sul suo passato. Una volta ha pure inveito contro mia mamma, dandole della fascista perchè gli aveva chiesto di spostare quel suo furgone.

Io mangio ciliegie. All' una e mezza.

Neanche mi ricordavo di avere questo blog, non so neppure se tenerlo più, se far leggere ciò che scrivo. Non sono mai stato bravo a scrivere, e sinceramente, se non fosse per gli esami, non bramo di diventare Alessandro Manzoni. Ma sono qui, non so perchè, butto parole a caso, probabilmente, cerco di sentirmi partecipe di questo mondo di hyperlinks, di dire la mia. Ma su cosa?
Ho solo nella mia testa l'immagine da film dello scrittore medio in tenuta da casa, di notte, con la sigaretta, che scrive al computer per completare il suo romanzo.
Io non fumo, forse è questo che mi frega.

Comunque la vita è ricominciata anche qui, qui dove sono tornato.

Le vecchie cose sono rimaste a metà, o meglio sono rimaste le persone, gli ambienti, ma tutto è un po' cambiato. O forse sono veramente cambiato io. Mi dicevo sempre che in fondo non avevo trovato questo nirvana da cercare, là dove sono stato. E non ho vissuto poi chissà quali esperienze: cose che in qualche momento di euforia avrei potuto comodamente fare qui.
E anche, inizialmente, il cambiamento che gli altri dicevano avvertire in me, o che io dicevo esistesse in me... in realtà era solo una montatura. O almeno così credevo.
Adesso mi rendo conto che probabilmente qualcosa è cambiato sul serio.
Io? Voi?
Non so spiegarmelo.

Le sensazioni, le emozioni, ciò che provo quando sto con le persone con cui stavo poco meno di un anno fa, tutto ha un sapore diverso, più costruito, meno genuino.
Come si fanno a costruire i rapporti sociali? Devono proprio essere costruiti?
La naturalezza, senza problemi, senza la paura di dover pensare alle conseguenze di una parola in più, di un silenzio, il problema di dover pesare tutto ciò che (non) si dice... è qualcosa di una noiosità immensa.

E anche ciò che mi da fastidio.
Sono diventato più tollerante per molte cose, ma del tutto insofferente per altre. Odio i suv.

Forse sono semplicemente regredito all'età della pietra.